Edificata nel XIII secolo in stile tardo romanico, rappresenta un esempio significativo dell’architettura religiosa sarda. Originariamente costruita con una navata unica, fu ampliata nel 1303 con l’aggiunta di due navate laterali, modificando sostanzialmente la sua struttura originaria. La facciata dell’edificio presenta elementi architettonici di particolare interesse: un portone ligneo di fattura gotico-aragonese, che testimonia l’influenza culturale del periodo, e un rosone circolare con vetrata, tipico elemento dell’architettura romanica. Il retro è caratterizzato dalla presenza di un massiccio campanile, che ne accentua la verticalità e la visibilità nel contesto urbano. Nonostante le modifiche strutturali subite nel corso dei secoli, conserva ancora l’abside e il portale originali, elementi preziosi per la comprensione dell’impianto architettonico iniziale. All’interno, dietro l’altare, si trovano tavole dipinte di notevole pregio artistico, che arricchiscono il patrimonio culturale dell’edificio. Non solo rappresenta un importante luogo di culto, ma costituisce anche una testimonianza tangibile dell’evoluzione architettonica e artistica della Sardegna medievale.