Basilica di San Gavino
Basilica di San Gavino
La maestosa basilica di San Gavino a Porto Torres rappresenta un monumento di straordinaria importanza storica e architettonica, la cui costruzione ebbe inizio poco dopo il 1050. Per quasi quattro secoli, fino al 1441, questo imponente edificio svolse il ruolo cruciale di cattedrale della diocesi turritana, prima che la sede episcopale fosse trasferita a Sassari, segnando così un importante capitolo nella storia ecclesiastica della Sardegna.
L’inizio del XVII secolo segnò un momento significativo nella storia della basilica con il rinvenimento di reliquie attribuite a San Gavino e ai suoi compagni di martirio, Proto e Gianuario. Questo evento portò alla realizzazione di una vasta cripta, aggiungendo un ulteriore strato di sacralità e importanza storica all’edificio.
Una delle caratteristiche architettoniche più intriganti della basilica è la presenza di due absidi contrapposte, la cui funzione originaria rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi. Questa peculiare configurazione offre interessanti spunti di riflessione sulle pratiche liturgiche e le influenze architettoniche dell’epoca.
La basilica sorge su un sito di grande rilevanza storica, occupando l’area di una necropoli di età romana. La sua costruzione, realizzata in calcare, si sovrappone a due edifici preesistenti risalenti al V-VI secolo, testimoniando una continuità d’uso e una stratificazione storica del sito. La posizione della chiesa, tra due cortili ora noti come “Atrio Comita” e “Atrio Metropoli”, suggerisce un’organizzazione spaziale complessa e ricca di significati simbolici.
Località: Porto Torres
Provincia: Sassari
Indirizzo: Piazza Martiri Turritani, 07046 Porto Torres SS
La maestosa basilica di San Gavino a Porto Torres rappresenta un monumento di straordinaria importanza storica e architettonica, la cui costruzione ebbe inizio poco dopo il 1050. Per quasi quattro secoli, fino al 1441, questo imponente edificio svolse il ruolo cruciale di cattedrale della diocesi turritana, prima che la sede episcopale fosse trasferita a Sassari, segnando così un importante capitolo nella storia ecclesiastica della Sardegna.
L’inizio del XVII secolo segnò un momento significativo nella storia della basilica con il rinvenimento di reliquie attribuite a San Gavino e ai suoi compagni di martirio, Proto e Gianuario. Questo evento portò alla realizzazione di una vasta cripta, aggiungendo un ulteriore strato di sacralità e importanza storica all’edificio.
Una delle caratteristiche architettoniche più intriganti della basilica è la presenza di due absidi contrapposte, la cui funzione originaria rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi. Questa peculiare configurazione offre interessanti spunti di riflessione sulle pratiche liturgiche e le influenze architettoniche dell’epoca.
La basilica sorge su un sito di grande rilevanza storica, occupando l’area di una necropoli di età romana. La sua costruzione, realizzata in calcare, si sovrappone a due edifici preesistenti risalenti al V-VI secolo, testimoniando una continuità d’uso e una stratificazione storica del sito. La posizione della chiesa, tra due cortili ora noti come “Atrio Comita” e “Atrio Metropoli”, suggerisce un’organizzazione spaziale complessa e ricca di significati simbolici.