Villaspeciosa, Chiesa di San Platano

Visitando la chiesa di San Platano a Villaspeciosa abbiamo l’opportunità di vedere un grande esempio del reimpiego, uno dei fenomeni più tipici del mondo antico. Infatti per la realizzazione di questa chiesa, riconducibile presumibilmente al XII secolo, sono stati utilizzati materiali di reimpiego – soprattutto marmorei – provenienti da siti di età romana.

La chiesa di San Platano, realizzata con materiale edilizio in calcare, colpisce nel panorama delle chiese romaniche sarde per la sua non comune conformazione architettonica.

Presenta, infatti, una planimetria a due navate, entrambe absidate e coperte da arcate a tutto sesto che poggiano su colonne di età romana reimpiegate, così come lo sono i capitelli visibili in cima alle colonne.

Le navate in origine dovevano presentare una volta a botte, distrutta da un crollo nel XV secolo.

È nata così l’attuale copertura in legno. La facciata è suddivisa in tre specchi: i due laterali presentano un portale centinato con croci intarsiate; in quello centrale è inserita una lastra in marmo di reimpiego decorata con cornice a intreccio e fiori a quattro petali.

Sono visibili gli alloggiamenti per due bacini ceramici e due ruote intarsiate solo parzialmente conservate. Abbiamo infine una monofora con cèntina in marmo decorata a intreccio e arricchita da clìpei decorati.

Questa zona è inoltre rinomata, dal punto di vista archeologico, per la presenza del mosaico romano di San Cromazio con i suoi 160 metri quadri, il più grande rinvenuto sinora in Sardegna.

E non è un caso se non molto distante dal mosaico incontriamo la chiesa di San Platano, infatti la vicinanza tra i due siti è un chiaro un esempio di come il passato possa alimentare il presente, per tradursi in futuro.



DESCRIZIONE:

La chiesa di San Platano risale probabilmente al XII secolo.

La gran parte del materiale con cui è stata costruita potrebbe provenire dai resti di una chiesa che si trovava nel vicino sito romano-bizantino di San Cromazio.

La sua pianta a due navate absidate, con colonne e capitelli di età romana riutilizzati, è una scoperta non comune.

La facciata è suddivisa in tre parti.

In quelle laterali i portali sono decorati con croci intarsiate.

Nel portale centrale è inserita una lastra in marmo di reimpiego, decorata con cornice a intreccio e fiori a quattro petali.

NARRAZIONE:

Visitando la chiesa di San Platano a Villaspeciosa abbiamo l’opportunità di vedere un grande esempio del reimpiego, uno dei fenomeni più tipici del mondo antico. Infatti per la realizzazione di questa chiesa, riconducibile presumibilmente al XII secolo, sono stati utilizzati materiali di reimpiego – soprattutto marmorei – provenienti da siti di età romana.

La chiesa di San Platano, realizzata con materiale edilizio in calcare, colpisce nel panorama delle chiese romaniche sarde per la sua non comune conformazione architettonica. 

Presenta, infatti, una planimetria a due navate, entrambe absidate e coperte da arcate a tutto sesto che poggiano su colonne di età romana reimpiegate, così come lo sono i capitelli visibili in cima alle colonne. 

Le navate in origine dovevano presentare una volta a botte, distrutta da un crollo nel XV secolo. 

È nata così l’attuale copertura in legno. La facciata è suddivisa in tre specchi: i due laterali presentano un portale centinato con croci intarsiate; in quello centrale è inserita una lastra in marmo di reimpiego decorata con cornice a intreccio e fiori a quattro petali. 

Sono visibili gli alloggiamenti per due bacini ceramici e due ruote intarsiate solo parzialmente conservate. Abbiamo infine una monofora con cèntina in marmo decorata a intreccio e arricchita da clìpei decorati.

Questa zona è inoltre rinomata, dal punto di vista archeologico, per la presenza del mosaico romano di San Cromazio con i suoi 160 metri quadri, il più grande rinvenuto sinora in Sardegna. 

E non è un caso se non molto distante dal mosaico incontriamo la chiesa di San Platano, infatti la vicinanza tra i due siti è un chiaro un esempio di come il passato possa alimentare il presente, per tradursi in futuro.

VIRTUAL TOUR: BIBLIOGRAFIA:

G. Spano, “Ultime scoperte”, in Bullettino Archeologico Sardo, V, 1859, p. 184;

D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 329-330;

R. Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 61-62;

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia Romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 42-48;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 70;

R. Coroneo, “Marmi romani e decorazioni romaniche nella chiesa vittorina di San Platano a Villaspeciosa”, in Studi Sardi, XXIX, 1990-91, pp. 387-403;

A. Teatini, “I capitelli romani nella chiesa di San Platano a Villaspeciosa (CA). Decorazione architettonica, economia e problemi di reimpiego ne basso Campidano”, in Studi Sardi, XXXII, 1999, pp. 171-201;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004, pp. 256-260;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 97.

COMUNE:Villaspeciosa INDIRIZZO:via San Platano, 33 - 09010 Villaspeciosa MAPPA:Array
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