Bonorva, Chiesa di San Lorenzo di Rebeccu

Bonorva, Chiesa di San Lorenzo di Rebeccu

Indirizzo: strada comunale Bonorva Rebeccu, s.n.c. – 07012 Bonorva – località Regione San Lorenzo

L’artista e scrittore britannico William Morris definì l’architettura, nell’accezione più ampia, come
“l’insieme delle modifiche e delle alterazioni introdotte sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato solo il puro deserto”.
Il romanico, con le sue infinite variazioni architettoniche in dialogo armonico col paesaggio, sembra concepito per dare corpo a questa interessante definizione.
La chiesa di San Lorenzo, posta su un’altura in totale armonia con lo spazio che la accoglie, è proprio una di queste ‘variazioni’.
Il nome “Rebeccu” fa riferimento all’affascinate e leggendario villaggio medievale nelle vicinanze, ormai abbandonato.
Non abbiamo notizie specifiche relative alla sua edificazione, ma l’analisi strutturale dell’edificio e il ritrovamento, avvenuto nel 1831, di un sigillo in piombo di Barisone II, giudice di Torres tra il 1147 e il 1186, ci consentono di inquadrarne cronologicamente la realizzazione nella seconda metà del XII secolo.
La pianta è a una sola navata con abside orientata a est.
Il paramento originario è in conci in calcare con inserti di basalto: un chiaro accenno alla bicromia.
La facciata esibisce un campanile a vela e un portale architravato sormontato da una lunetta.
Larghe paraste d’angolo contornano la base degli spioventi, caratterizzati dalla presenza di cinque archetti.
In entrambi i frontoni una luce cruciforme illumina l’aula.
Agli inizi del XIX secolo la chiesa subì una parziale demolizione, trasformandosi in cava per la costruzione della parrocchiale di Rebeccu. Nel 1982 sono stati restaurati il fianco sud e il tetto in legno.
Mentre ci incamminiamo verso la prossima tappa, questo piccolo gioiello, perfettamente incastonato tra le colline, lascia in noi il riverbero delle sue belle forme.



DESCRIZIONE:

La chiesa di San Lorenzo è un piccolo gioiello immerso tra le colline.

Costruita nella seconda metà del XII secolo con conci in calcare e basalto, presenta una pianta a navata singola con abside orientata a est.

La facciata ha un campanile a vela, un portale architravato e un chiaro accenno alla bicromia.

Sebbene abbia subìto alcune demolizioni nel XIX secolo, il restauro nel 1982 ha restituito parte del suo splendore.

NARRAZIONE:

L’artista e scrittore britannico William Morris definì l’architettura, nell’accezione più ampia, come
“l’insieme delle modifiche e delle alterazioni introdotte sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato solo il puro deserto”.

Il romanico, con le sue infinite variazioni architettoniche in dialogo armonico col paesaggio, sembra concepito per dare corpo a questa interessante definizione.

La chiesa di San Lorenzo, posta su un’altura in totale armonia con lo spazio che la accoglie, è proprio una di queste ‘variazioni’.

Il nome “Rebeccu” fa riferimento all’affascinate e leggendario villaggio medievale nelle vicinanze, ormai abbandonato.
Non abbiamo notizie specifiche relative alla sua edificazione, ma l’analisi strutturale dell’edificio e il ritrovamento, avvenuto nel 1831, di un sigillo in piombo di Barisone II, giudice di Torres tra il 1147 e il 1186, ci consentono di inquadrarne cronologicamente la realizzazione nella seconda metà del XII secolo.

La pianta è a una sola navata con abside orientata a est.

Il paramento originario è in conci in calcare con inserti di basalto: un chiaro accenno alla bicromia.
La facciata esibisce un campanile a vela e un portale architravato sormontato da una lunetta.
Larghe paraste d’angolo contornano la base degli spioventi, caratterizzati dalla presenza di cinque archetti.
In entrambi i frontoni una luce cruciforme illumina l’aula.

Agli inizi del XIX secolo la chiesa subì una parziale demolizione, trasformandosi in cava per la costruzione della parrocchiale di Rebeccu. Nel 1982 sono stati restaurati il fianco sud e il tetto in legno.
Mentre ci incamminiamo verso la prossima tappa, questo piccolo gioiello, perfettamente incastonato tra le colline, lascia in noi il riverbero delle sue belle forme.

BIBLIOGRAFIA:

V. Angius, voci “Bonorva”, “Ribeccu”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna, Torino, G. Maspero, II, 1834, p. 435; XV, 1847, p. 204;
P. Martini, “Sigillo di re Barusone”, in Bullettino Archeologico Sardo, IV, 1858, pp. 90-91;
G. Lilliu, “Va in rovina presso Rebeccu la chiesa romanica di San Lorenzo”, in La Nuova Sardegna, 29 settembre 1972;
A. Sari, “Aggiunte a L’architettura del Medioevo in Sardegna di Raffaello Delogu”, in Archivio Storico Sardo, XXX, 1976, pp. 211-217;
A. Sari, “Nuove testimonianze architettoniche per la conoscenza del Medioevo in Sardegna”, in Archivio Storico Sardo, XXXII, 1981, pp. 95-100;
R. Serra, La Sardegna, collana ”Italia romanica”, Milano, 1989, pp. 400-401;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, 1993, sch. 92;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, 2005, p. 55.

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