Guspini, Chiesa di Santa Maria

Nel dibattito pubblico odierno, una delle parole più ricorrenti è ‘rete’, usata per descrivere l’interconnessione tra elementi eterogenei che, una volta congiunti in una trama unitaria, concorrono alla genesi di una realtà nuova, prima inimmaginabile.

Se così guardiamo l’insieme delle chiese romaniche in Sardegna, ecco cosa ci appare: una fitta ed efficace rete in cui ogni chiesa rappresenta un prezioso nodo. Anche le più piccole chiese, dunque, appartengono pienamente a questo ampio sistema di presidi religiosi interconnessi.

Questo discorso vale pienamente anche per la chiesa di santa Maria di Gùspini, edificio databile, nel suo impianto originario, al XIII secolo.

Di quel momento originario rimane ancora la sola facciata, mentre l’aula attuale risale al XVIII secolo.

Merita di essere ricordata l’opinione di alcuni studiosi, secondo i quali la chiesa sarebbe appartenuta ai Cavalieri dell’Ordine di Malta, la cui presenza a Gùspini è accertata nel XVI secolo. La decorazione dell’architrave del portale laterale della facciata con una croce a otto punte – la cosiddetta ‘croce di Malta – può essere letto come significativo indizio a favore di questa tesi.

La Croce di Malta fu infatti ufficialmente adottata dall’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni nel 1126.

L’impianto planimetrico dell’edificio si presenta, oggi, a tre navate, con arcate che poggiano su pilastri a pianta quadrata.

L’abside semicircolare è orientata ad est e presenta una copertura lignea.

Degna di nota è la presenza di una statua in legno rappresentante l’Assunta dormiente.

La facciata dell’edificio, solo parzialmente conservata nel suo aspetto originale, mostra al centro il portale sopraccigliato; al di sopra vediamo un’ampia finestra e una serie di archetti, sopra i quali è leggibile la presenza di conci con i tradizionali alloggi per bacini ceramici.



DESCRIZIONE:

L’edificio è stato costruito nel XIII secolo.

La presenza della “croce di Malta” sul portale laterale suggerisce agli studiosi l’appartenenza della chiesa ai Cavalieri dell’Ordine di Malta.

La facciata è originale.

Si ammirano un portale decorato con elementi sporgenti, una finestra ampia e gli archetti decorativi con alloggi per bacini ceramici.

All’interno è conservata una statua lignea dell’Assunta dormiente.

NARRAZIONE:

Nel dibattito pubblico odierno, una delle parole più ricorrenti è ‘rete’, usata per descrivere l’interconnessione tra elementi eterogenei che, una volta congiunti in una trama unitaria, concorrono alla genesi di una realtà nuova, prima inimmaginabile. 

Se così guardiamo l’insieme delle chiese romaniche in Sardegna, ecco cosa ci appare: una fitta ed efficace rete in cui ogni chiesa rappresenta un prezioso nodo. Anche le più piccole chiese, dunque, appartengono pienamente a questo ampio sistema di presidi religiosi interconnessi. 

Questo discorso vale pienamente anche per la chiesa di santa Maria di Gùspini, edificio databile, nel suo impianto originario, al XIII secolo. 

Di quel momento originario rimane ancora la sola facciata, mentre l’aula attuale risale al XVIII secolo. 

Merita di essere ricordata l’opinione di alcuni studiosi, secondo i quali la chiesa sarebbe appartenuta ai Cavalieri dell’Ordine di Malta, la cui presenza a Gùspini è accertata nel XVI secolo. La decorazione dell’architrave del portale laterale della facciata con una croce a otto punte – la cosiddetta ‘croce di Malta – può essere letto come significativo indizio a favore di questa tesi.

La Croce di Malta fu infatti ufficialmente adottata dall’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni nel 1126. 

L’impianto planimetrico dell’edificio si presenta, oggi, a tre navate, con arcate che poggiano su pilastri a pianta quadrata. 

L’abside semicircolare è orientata ad est e presenta una copertura lignea. 

Degna di nota è la presenza di una statua in legno rappresentante l’Assunta dormiente. 

La facciata dell’edificio, solo parzialmente conservata nel suo aspetto originale, mostra al centro il portale sopraccigliato; al di sopra vediamo un’ampia finestra e una serie di archetti, sopra i quali è leggibile la presenza di conci con i tradizionali alloggi per bacini ceramici.

BIBLIOGRAFIA:

V. Angius, “Guspini”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, VIII, Torino, G. Maspero, 1841, pp. 299-308;

D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, p. 326;

F. Cherchi Paba, Villacidro e Guspini, Sassari, G. Fossataro, 1969;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 166; Santa Maria in Guspini, Oristano, S’Alvure, 1999;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 83.

COMUNE:Guspini INDIRIZZO:viale Libertà - 09036 Guspini MAPPA:Array
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