Siddi, Chiesa di San Michele Arcangelo

Siddi, Chiesa di San Michele Arcangelo

In molte periferie urbane sono custoditi piccoli gioielli che tramandano ai posteri la loro antica gloria.

Un esempio di questo fenomeno è rappresentato dalla chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, l’antica parrocchiale del paese di Siddi che, in epoca medievale, faceva parte del Giudicato di Arborea nella Curatoria della Marmilla.

Risalente alla seconda metà del XIII secolo, si presenta con una pianta a due navate di dimensioni differenti, divise da archi sorretti da pilastri di profilo ottagonale, e con un’unica abside situata in quella maggiore.

La presenza di due navate fa presupporre che in origine anche quella minore fosse dotata di abside, ipotesi, questa, avvalorata dalle tracce di rielaborazione dei fianchi dell’edificio.

La facciata, in conci originari di arenaria bruna di media pezzatura, è divisa in due specchi da una lesena, mentre due paraste d’angolo completano il prospetto.

L’attuale copertura lignea è frutto di un rifacimento che determinò la ricostruzione delle parti alte del prospetto principale.

Entrambi gli specchi presentano un portale d’accesso architravato e dotato di lunetta e al di sopra di quello della navata maggiore è presente un oculo.

Il profilo esterno della chiesa è completato dalla presenza di alcuni di alloggi per bacini ceramici, ormai perduti,  e dalla tozza abside dotata di monofora strombata.

Questa piccola chiesa ha un aspetto molto originale, infatti l’architrave del portale della navata minore mostra un interessante rilievo diviso in quattro riquadri da cornici verticali con motivi romboidali.

Ciò che colpisce l’occhio del visitatore sono le figure antropomorfe con larghe spalle ed esili arti presenti in ogni riquadro.

Secondo le interpretazioni più accreditate, l’opera rappresenterebbe il ciclo iconografico della “caduta”, tesi avvalorata dalla prima figura capovolta a sinistra che si associa a Lucifero, l’angelo caduto.

Le ultime due immagini, associate ad Adamo ed Eva, si trovano all’interno di un unico riquadro allacciate tra loro e per quanto riguarda i due riquadri centrali, si propende ad identificarli con l’Arcangelo Gabriele e con il Creatore.



DESCRIZIONE:

La chiesa di San Michele Arcangelo a Siddi, risalente alla seconda metà del XIII secolo, è un tesoro nascosto nelle periferie urbane di grande valore storico e artistico

Con una pianta a due navate di dimensioni diverse e un’unica abside, mostra una facciata divisa in due specchi con un portale d’accesso per ciascuna navata, un oculo e alloggi per bacini ceramici.

Il portale della navata minore presenta un rilievo interessante diviso in quattro riquadri con figure antropomorfe, interpretate come il ciclo iconografico della “caduta”, rappresentando Lucifero, Adamo, Eva, l’Arcangelo Gabriele e il Creatore.

NARRAZIONE:

In molte periferie urbane sono custoditi piccoli gioielli che tramandano ai posteri la loro antica gloria.

Un esempio di questo fenomeno è rappresentato dalla chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, l’antica parrocchiale del paese di Siddi che, in epoca medievale, faceva parte del Giudicato di Arborea nella Curatoria della Marmilla.

Risalente alla seconda metà del XIII secolo, si presenta con una pianta a due navate di dimensioni differenti, divise da archi sorretti da pilastri di profilo ottagonale, e con un’unica abside situata in quella maggiore.

La presenza di due navate fa presupporre che in origine anche quella minore fosse dotata di abside, ipotesi, questa, avvalorata dalle tracce di rielaborazione dei fianchi dell’edificio.

La facciata, in conci originari di arenaria bruna di media pezzatura, è divisa in due specchi da una lesena, mentre due paraste d’angolo completano il prospetto.

L’attuale copertura lignea è frutto di un rifacimento che determinò la ricostruzione delle parti alte del prospetto principale.

Entrambi gli specchi presentano un portale d’accesso architravato e dotato di lunetta e al di sopra di quello della navata maggiore è presente un oculo.

Il profilo esterno della chiesa è completato dalla presenza di alcuni di alloggi per bacini ceramici, ormai perduti,  e dalla tozza abside dotata di monofora strombata.

Questa piccola chiesa ha un aspetto molto originale, infatti l’architrave del portale della navata minore mostra un interessante rilievo diviso in quattro riquadri da cornici verticali con motivi romboidali.

Ciò che colpisce l’occhio del visitatore sono le figure antropomorfe con larghe spalle ed esili arti presenti in ogni riquadro.

Secondo le interpretazioni più accreditate, l’opera rappresenterebbe il ciclo iconografico della “caduta”, tesi avvalorata dalla prima figura capovolta a sinistra che si associa a Lucifero, l’angelo caduto.

Le ultime due immagini, associate ad Adamo ed Eva, si trovano all’interno di un unico riquadro allacciate tra loro e per quanto riguarda i due riquadri centrali, si propende ad identificarli con l’Arcangelo Gabriele e con il Creatore.

BIBLIOGRAFIA:

Vittorio Angius, voce ”Siddi”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XX, Torino, G. Maspero, 1850, p. 129;

Raffaello Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, p. 190;

Renata Serra, La Sardegna, collana “Italia romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 377-378;

Roberto Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 139;

Roberto Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 82.

COMUNE:Siddi INDIRIZZO:Via S. Michele, Siddi MAPPA:Array
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