Suelli, Chiesa di san Pietro

Suelli, Chiesa di san Pietro

Nel medioevo molte città e centri abitati videro il manifestarsi di una continuità d’uso tra il foro e la piazza principale, destinata a mercato e progressivamente arricchita di edifici e funzioni pubbliche. Anche in Sardegna incontriamo significativi esempi di questa antica funzione di cuore pulsante della piazza. Una di queste testimonianze si trova nel centro di Suelli. In età medioevale la “villa” di Suellis faceva parte del giudicato di Cagliari ed era compresa nella curatoria della Trexenta. Secondo il “Provinciale Romanum”, Suellis era sede suffraganea dell’archidiocesi di Cagliari. Non è per caso dunque che qui, al centro del paese, incontriamo riunite la parrocchiale di San Pietro Apostolo, il santuario dedicato a San Giorgio, con cui comunica attraverso la sagrestia e la cella inferiore del campanile, e la piccola chiesa del Carmine. Non abbiamo fonti documentarie che ci informino sulla data di edificazione della cattedrale di Suelli. La prima menzione del titolo risale al 1121-29, quando il vescovo Pietro Pintori, con l’avallo del giudice di Cagliari Mariano-Torcotorio II de Lacon-Gunale, rese pubbliche le donazioni compiute da privati “pro sanctu Petru de Suelli”. Dall’analisi formale delle strutture ancora esistenti – opera di maestranze toscane attive in Sardegna per la prima volta – è possibile desumerne la riedificazione nella prima metà del XIII secolo. L’edificio fu poi ristrutturato nel XVI secolo, con la creazione delle cappelle laterali e del campanile. Dell’impianto originario si conservano solo poche parti della muratura esterna: il basamento del prospetto, parte di una ghiera da portale, un capitello da stipite ornato con foglie d’acqua e caulicoli e le sagome delle arcatelle parietali. La planimetria dell’edificio romanico presentava presumibilmente una pianta a tre navate, conclusa da un’abside a sud-est, sostituita in seguito da un presbiterio tardogotico. Cinque specchi connotavano il prospetto caratterizzato dalla presenza di tre portali. Una monofora nella cui centina è scolpita un’aquila frontale, che artiglia una lepre, si apre sul fianco nord. La cella inferiore del campanile a canna quadrata è un’altra persistenza dell’edificio romanico. Lasciamo Suelli, portando con noi la forte sensazione di aver compiuto un emozionante viaggio nel passato.



DESCRIZIONE:

Suelli conserva il cuore pulsante del medioevo con una piazza centrale che ha visto una continuità d’uso tra il foro e la piazza principale destinata a mercato.

Qui, al centro del paese, si trovano la cattedrale di San Pietro Apostolo, il santuario di San Giorgio e la chiesa del Carmine.

La data esatta di costruzione della cattedrale non è documentata, ma si ipotizza che risalga alla prima metà del XIII secolo.

È stata ristrutturata nel XVI secolo con l’aggiunta di cappelle laterali e del campanile.

Rimangono pochi dettagli dell’originale impianto romanico.

La cattedrale era originariamente a tre navate, ora sostituite da un presbiterio tardogotico. Un’elegante facciata con tre portali caratterizzava l’edificio, mentre una monofora scolpita con un’aquila artigliante una lepre si apre sul fianco nord.

NARRAZIONE:

Nel medioevo molte città e centri abitati videro il manifestarsi di una continuità d’uso tra il foro e la piazza principale, destinata a mercato e progressivamente arricchita di edifici e funzioni pubbliche.

Anche in Sardegna incontriamo significativi esempi di questa antica funzione di cuore pulsante della piazza.

Una di queste testimonianze si trova nel centro di Suelli. In età medioevale la “villa” di Suellis faceva parte del giudicato di Cagliari ed era compresa nella curatoria della Trexenta.

Secondo il “Provinciale Romanum”, Suellis era sede suffraganea dell’archidiocesi di Cagliari.

Non è per caso dunque che qui, al centro del paese, incontriamo riunite la parrocchiale di San Pietro Apostolo, il santuario dedicato a San Giorgio, con cui comunica attraverso la sagrestia e la cella inferiore del campanile, e la piccola chiesa del Carmine.

Non abbiamo fonti documentarie che ci informino sulla data di edificazione della cattedrale di Suelli.

La prima menzione del titolo risale al 1121-29, quando il vescovo Pietro Pintori, con l’avallo del giudice di Cagliari Mariano-Torcotorio II de Lacon-Gunale, rese pubbliche le donazioni compiute da privati “pro sanctu Petru de Suelli”.

Dall’analisi formale delle strutture ancora esistenti – opera di maestranze toscane attive in Sardegna per la prima volta – è possibile desumerne la riedificazione nella prima metà del XIII secolo.

L’edificio fu poi ristrutturato nel XVI secolo, con la creazione delle cappelle laterali e del campanile. Dell’impianto originario si conservano solo poche parti della muratura esterna: il basamento del prospetto, parte di una ghiera da portale, un capitello da stipite ornato con foglie d’acqua e caulicoli e le sagome delle arcatelle parietali.

La planimetria dell’edificio romanico presentava presumibilmente una pianta a tre navate, conclusa da un’abside a sud-est, sostituita in seguito da un presbiterio tardogotico. Cinque specchi connotavano il prospetto caratterizzato dalla presenza di tre portali.

Una monofora nella cui centina è scolpita un’aquila frontale, che artiglia una lepre, si apre sul fianco nord. La cella inferiore del campanile a canna quadrata è un’altra persistenza dell’edificio romanico.

Lasciamo Suelli, portando con noi la forte sensazione di aver compiuto un emozionante viaggio nel passato.

BIBLIOGRAFIA:

V. Angius, voce “Suelli”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XX, Torino, G. Maspero, 1850, pp. 519-520;
G. Spano, “Antica chiesa di Suelli”, in Bullettino Archeologico Sardo, IX, 1863, pp. 8-12;
D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 341-342;
R. Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 169-170;
La Provincia di Cagliari. I Comuni, a cura di N. Sciannameo-F. Sardi, Cinisello Balsamo, Silvana, 1985 (II ed.), p. 282;
R. Serra, La Sardegna, collana “Italia romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 353-355;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 94;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 89.

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