Tratalias, Chiesa di Santa Maria

Nel cuore della regione del Sulcis Iglesiente, a pochi chilometri dalla costa sudoccidentale della Sardegna, trovarono riparo, all’inizio del nuovo millennio, i vescovi dell’antica città di Sulci (oggi Sant’Antioco) che era allora minacciata dalle incursioni saracene.

Lì fecero costruire una nuova chiesa che accogliesse la loro cattedra e divenisse riferimento per tutti i fedeli del territorio.

Sorse così, intorno al 1213, la chiesa di Santa Maria che ancora oggi, con le sue belle linee romaniche, svetta imponente, tra le piccole case dell’antico borgo di Tratalìas oggi abbandonate.

Il telaio strutturale dell’edificio, realizzato in pietra locale, è ingentilito da motivi decorativi a foggia di foglia ricurva che ricorrono nei suoi tratti più salienti.

Nella facciata, per esempio, adornano l’arco che sormonta il portale d’ingresso, perimetrano il rosone polilobato ed abbelliscono le numerose mensole su cui poggiano quegli archetti che si rincorrono lungo tutto l’edificio.

La facciata si pone come un unicum nel panorama architettonico del romanico isolano per via della scaletta a sbalzo che da un’apertura del timpano raggiunge le coperture.

Notevoli sono poi i portali laterali ed in particolare quello posizionato a nord che ha l’architrave decorata da due leoni in rilievo posti frontalmente.

L’interno è suddiviso in tre navate ad arcate a tutto sesto impostate su pilastri e termina in un’abside semicircolare. La copertura è su capriate lignee.

In epoca spagnola il culto della Vergine Maria di Monserrat venne portata, secondo un’antica tradizione di impronta iberica, in queste terre e non venne mai più abbandonato.

Anzi, il culto della Madonna rimase saldo anche dopo che questa chiesa, a Lei consacrata, non fu più cattedrale quando i vescovi sulcitani decisero di lasciare questo borgo, divenuto insicuro dal XIV secolo, per spostarsi nella più sicura Iglesias.

Anche il venerato simulacro mariano che si custodiva a Tratalìas venne quindi condotto nella città fortificata, ma perché non si perdesse il legame con l’antico borgo e i suoi fedeli, la statua della Regina del Sulcis una volta all’anno, almeno dal secolo XV, rientra nella sua chiesa scortata dal popolo devoto in una suggestiva processione.

Di questa profonda fede mariana degli abitanti del Sulcis ci parla anche quel retablo di scuola locale che dal 1596 si può ammirare nella chiesa di Santa Maria. Gli scomparti pittorici di quest’opera si compongono intorno al tema centrale della Madonna in trono, incorniciata ai lati dalle figure di san Giovanni Battista e di san Giovanni Evangelista, mentre in basso campeggia sant’Antioco, patrono della diocesi sulcitana-iglesiente.



DESCRIZIONE:

La chiesa di Santa Maria è stata costruita nel 1213 nel cuore del Sulcis Iglesiente per ospitare i vescovi di Sulci (oggi Sant’Antioco) minacciati dalle incursioni saracene.

L’edificio presenta una struttura in pietra locale decorato con motivi a foglie ricurva.

Sulla facciata questi adornano l’arco che sormonta il portale d’ingresso, perimetrano il rosone polilobato.

Ed abbelliscono i numerosi elementi di sostegno su cui poggiano quegli archetti che si rincorrono lungo tutto l’edificio.

Sorprende la scaletta a sbalzo sul timpano triangolare del prospetto.

All’interno si ammira un retablo del 1596 con la Madonna in trono, san Giovanni Battista, san Giovanni Evangelista e sant’Antioco.

Il culto della Vergine Maria di Monserrat è stato introdotto nella regione in epoca spagnola e rimase radicato anche dopo che i vescovi si trasferirono a Iglesias.

Ogni anno, la statua della Regina del Sulcis torna in processione a Tratalìas.

NARRAZIONE:

Nel cuore della regione del Sulcis Iglesiente, a pochi chilometri dalla costa sudoccidentale della Sardegna, trovarono riparo, all’inizio del nuovo millennio, i vescovi dell’antica città di Sulci (oggi Sant’Antioco) che era allora minacciata dalle incursioni saracene. 

Lì fecero costruire una nuova chiesa che accogliesse la loro cattedra e divenisse riferimento per tutti i fedeli del territorio. 

Sorse così, intorno al 1213, la chiesa di Santa Maria che ancora oggi, con le sue belle linee romaniche, svetta imponente, tra le piccole case dell’antico borgo di Tratalìas oggi abbandonate. 

Il telaio strutturale dell’edificio, realizzato in pietra locale, è ingentilito da motivi decorativi a foggia di foglia ricurva che ricorrono nei suoi tratti più salienti. 

Nella facciata, per esempio, adornano l’arco che sormonta il portale d’ingresso, perimetrano il rosone polilobato ed abbelliscono le numerose mensole su cui poggiano quegli archetti che si rincorrono lungo tutto l’edificio. 

La facciata si pone come un unicum nel panorama architettonico del romanico isolano per via della scaletta a sbalzo che da un’apertura del timpano raggiunge le coperture. 

Notevoli sono poi i portali laterali ed in particolare quello posizionato a nord che ha l’architrave decorata da due leoni in rilievo posti frontalmente. 

L’interno è suddiviso in tre navate ad arcate a tutto sesto impostate su pilastri e termina in un’abside semicircolare. La copertura è su capriate lignee. 

In epoca spagnola il culto della Vergine Maria di Monserrat venne portata, secondo un’antica tradizione di impronta iberica, in queste terre e non venne mai più abbandonato.

Anzi, il culto della Madonna rimase saldo anche dopo che questa chiesa, a Lei consacrata, non fu più cattedrale quando i vescovi sulcitani decisero di lasciare questo borgo, divenuto insicuro dal XIV secolo, per spostarsi nella più sicura Iglesias. 

Anche il venerato simulacro mariano che si custodiva a Tratalìas venne quindi condotto nella città fortificata, ma perché non si perdesse il legame con l’antico borgo e i suoi fedeli, la statua della Regina del Sulcis una volta all’anno, almeno dal secolo XV, rientra nella sua chiesa scortata dal popolo devoto in una suggestiva processione. 

Di questa profonda fede mariana degli abitanti del Sulcis ci parla anche quel retablo di scuola locale che dal 1596 si può ammirare nella chiesa di Santa Maria. Gli scomparti pittorici di quest’opera si compongono intorno al tema centrale della Madonna in trono, incorniciata ai lati dalle figure di san Giovanni Battista e di san Giovanni Evangelista, mentre in basso campeggia sant’Antioco, patrono della diocesi sulcitana-iglesiente. 

VIRTUAL TOUR: BIBLIOGRAFIA:

D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 141-152;

R. Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 171-173;

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia Romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 78-100;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 93;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004, pp. 287-291;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 104.

COMUNE:Tratalias INDIRIZZO:piazza Chiesa, s.n.c. - 09010 Tratalias - località Vecchia Tratalias MAPPA:Array
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