Zerfaliu, Chiesa Romanica di San Giovanni

Il filosofo Immanuel Kant ci ricorda che tempo e spazio rappresentano la nostra esistenza, traducendola in esperienza interiore. Ogni frammento di passato ne è testimonianza, nella misura in cui in esso si raccolgono ricordi, tradizioni, abitudini e affetti.

La chiesa di San Giovanni Battista risponde pienamente a questa realtà.

Viste le sue modeste dimensioni, si tratta di un piccolo scrigno risalente al XIII secolo.

L’aula absidata è a una sola navata ed è illuminata da monofore a bocca di lupo con luce a croce.

Il portale è architravato e, poco al di sopra dell’architrave, sono ancora visibili le concavità destinate originariamente ad accogliere i tradizionali bacini ceramici.

In un secondo momento, non ben definibile cronologicamente, la chiesa ha subito un ampliamento verso nord: la facciata si è estesa, il piccolo campanile è stato spostato e l’abside è stata decentrata in direzione sud.

Un chiaro indizio di questa modifica strutturale è rappresentato dai materiali impiegati per le due fasi edilizie: i cantoni ben lavorati in basalto e arenaria sono pertinenti al primo impianto, mentre il pietrame di piccola pezzatura è da conferire all’ampliamento. I muri laterali furono muniti di contrafforti, per prevenire il pericolo di possibili cedimenti. Lavori di restauro eseguiti nel 1981 hanno consentito di rinvenire alcune tombe in pietra, una delle quali stratigraficamente collocata sotto le fondamenta dell’edificio, quindi di datazione più antica.

Mentre ci muoviamo già in cerca della prossima tappa, il nostro cuore indugia ancora un po’ nel dar commiato a questo piccolo gioiello architettonico.



DESCRIZIONE:

La chiesa di San Giovanni Battista, un piccolo scrigno del XIII secolo, testimonia il passato racchiuso nel tempo e nello spazio.

L’aula absidata ha una sola navata illuminata da monofore a bocca di lupo a forma di croce.

Il portale architravato mostra concavità per bacini ceramici.

In un’epoca non precisata cronologicamente, la chiesa è stata ampliata verso nord con cambiamenti evidenti nei materiali utilizzati.

Lavori di restauro hanno portato alla scoperta di antiche tombe, alcune in pietra  che sottolineano il valore storico di questo gioiello architettonico.

NARRAZIONE:

Il filosofo Immanuel Kant ci ricorda che tempo e spazio rappresentano la nostra esistenza, traducendola in esperienza interiore. Ogni frammento di passato ne è testimonianza, nella misura in cui in esso si raccolgono ricordi, tradizioni, abitudini e affetti.

La chiesa di San Giovanni Battista risponde pienamente a questa realtà. 

Viste le sue modeste dimensioni, si tratta di un piccolo scrigno risalente al XIII secolo.

L’aula absidata è a una sola navata ed è illuminata da monofore a bocca di lupo con luce a croce. 

Il portale è architravato e, poco al di sopra dell’architrave, sono ancora visibili le concavità destinate originariamente ad accogliere i tradizionali bacini ceramici. 

In un secondo momento, non ben definibile cronologicamente, la chiesa ha subito un ampliamento verso nord: la facciata si è estesa, il piccolo campanile è stato spostato e l’abside è stata decentrata in direzione sud. 

Un chiaro indizio di questa modifica strutturale è rappresentato dai materiali impiegati per le due fasi edilizie: i cantoni ben lavorati in basalto e arenaria sono pertinenti al primo impianto, mentre il pietrame di piccola pezzatura è da conferire all’ampliamento. I muri laterali furono muniti di contrafforti, per prevenire il pericolo di possibili cedimenti. Lavori di restauro eseguiti nel 1981 hanno consentito di rinvenire alcune tombe in pietra, una delle quali stratigraficamente collocata sotto le fondamenta dell’edificio, quindi di datazione più antica. 

Mentre ci muoviamo già in cerca della prossima tappa, il nostro cuore indugia ancora un po’ nel dar commiato a questo piccolo gioiello architettonico.

BIBLIOGRAFIA:

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia Romanica”, Milano, Jaca Book, 1989;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005.

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