Bauladu, Chiesa di San Gregorio Magno

Ben quarantuno delle oltre ottocento lettere che compongono l’epistolario di papa Gregorio I, noto anche con l’appellativo di Gregorio Magno, riguardano in qualche modo la Sardegna.

Scritte fra il 590 e il 604, date di inizio e fine del suo pontificato, esse rappresentano una preziosa fonte documentaria per la conoscenza storica dell’Alto Medioevo isolano. Le chiese dedicate al culto di San Gregorio Magno rappresentano dunque un elemento di rilevante interesse e tra queste va annoverata la chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno a Bauladu.

I primi documenti in cui viene nominata sono due schede del “Condaghe di Santa Maria di Bonarcado”. La prima è la n°37 del 1205, che registra la donazione dei Camaldolesi delle proprietà di “Thomas de Madrona”, alcune delle quali in territorio bauladese, nella quale non viene nominata né la Villa, né il priorato di San Gregorio.

La seconda è la n°173 del 1228, nella quale, invece, viene nominato un priore di Bauladu. La costruzione si può dunque collocare con sicurezza tra queste due date.

Successivamente la chiesa è stata oggetto di varie modifiche: al suo interno risultano ben leggibili i diversi stili relativi ai differenti interventi. L’originaria struttura consisteva in un’aula a una sola navata.

Il portale è sormontato da un rilievo in calcare in stile gotico-catalano del tardo Cinquecento di rilevante interesse artistico, rappresentante la Vergine col Bambino tra due angeli.

Quest’opera ha agito con forza nell’immaginario collettivo: si è infatti consolidata la convinzione popolare che questo rilievo sia stato realizzato dalle tre “Damas Cugurras”, leggendarie donne del paese provenienti da Santa Barbara di Turre.

Un altro elemento artistico di particolare pregio presente al suo interno è la statua della Madonna della Neve, in legno policromo, e probabilmente di scuola spagnola risalente al XVI secolo. Salutiamo con ammirazione anche questa chiesa, incamminandoci così verso un nuovo incontro.



DESCRIZIONE:

La chiesa di Bauladu è devota al culto di San Gregorio Magno.

Negli anni del suo pontificato (tra il 590 e il 604) il papa scrisse ben 41 lettere relative alla Sardegna.

Fornì così una preziosa fonte storica sull’Alto Medioevo isolano.

La costruzione dell’edificio è databile tra il 1205 e il 1228.

Sul portale si ammira un rilievo in calcare in stile gotico-catalano del tardo Cinquecento.

Raffigura la Vergine col Bambino tra due angeli.

Secondo una credenza popolare è stata opera delle tre “Damas Cugurras”, leggendarie donne del paese provenienti da Santa Barbara di Turre.

All’interno è conservata una statua policroma della Madonna della Neve del XVI secolo, forse di scuola spagnola.

NARRAZIONE:

Ben quarantuno delle oltre ottocento lettere che compongono l’epistolario di papa Gregorio I, noto anche con l’appellativo di Gregorio Magno, riguardano in qualche modo la Sardegna. 

Scritte fra il 590 e il 604, date di inizio e fine del suo pontificato, esse rappresentano una preziosa fonte documentaria per la conoscenza storica dell’Alto Medioevo isolano.

Le chiese dedicate al culto di San Gregorio Magno rappresentano dunque un elemento di rilevante interesse e tra queste va annoverata la chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno a Bauladu.

I primi documenti in cui viene nominata sono due schede del “Condaghe di Santa Maria di Bonarcado”.

La prima è la n°37 del 1205, che registra la donazione dei Camaldolesi delle proprietà di “Thomas de Madrona”, alcune delle quali in territorio bauladese, nella quale non viene nominata né la Villa, né il priorato di San Gregorio.

La seconda è la n°173 del 1228, nella quale, invece, viene nominato un priore di Bauladu. La costruzione si può dunque collocare con sicurezza tra queste due date. 

Successivamente la chiesa è stata oggetto di varie modifiche: al suo interno risultano ben leggibili i diversi stili relativi ai differenti interventi. L’originaria struttura consisteva in un’aula a una sola navata. 

Il portale è sormontato da un rilievo in calcare in stile gotico-catalano del tardo Cinquecento di rilevante interesse artistico, rappresentante la Vergine col Bambino tra due angeli. 

Quest’opera ha agito con forza nell’immaginario collettivo: si è infatti consolidata la convinzione popolare che questo rilievo sia stato realizzato dalle tre “Damas Cugurras”, leggendarie donne del paese provenienti da Santa Barbara di Turre. 

Un altro elemento artistico di particolare pregio presente al suo interno è la statua della Madonna della Neve, in legno policromo, e probabilmente di scuola spagnola risalente al XVI secolo. Salutiamo con ammirazione anche questa chiesa, incamminandoci così verso un nuovo incontro.

VIRTUAL TOUR: BIBLIOGRAFIA:

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia Romanica”, Milano, Jaca Book, 1989;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005.

COMUNE: Bauladu, OR INDIRIZZO:Piazza Giovanni Maria Angioy MAPPA:Array
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