Gesico, Chiesa di Santa Maria d’ Itria

Lo studio del passato si nutre inevitabilmente di indizi e di frammenti di memoria.

Ogni elemento può così diventare prezioso per lo storico impegnato a dipingere un quadro di conoscenze che possa offrire un’immagine mai esaustiva, ma quanto meno scientificamente plausibile, della porzione di passato esaminata.

Il culto verso la Madonna d’Itria, venerata in numerose località della Sardegna, è uno di questi indizi.

Si tratta, infatti, di un culto connesso alla tradizione religiosa greco-orientale, ogni chiesa che presenti questa dedica è una diretta testimonianza del retaggio culturale lasciato dietro di sé dagli oltre sei secoli di dominazione bizantina della Sardegna.

Il discorso vale dunque anche per la nostra chiesa di Santa Maria d’Itria a Gesico, la cui edificazione sembra risalire al XIII secolo, come testimoniano fonti documentarie già del 1215, che la citano anche come la prima chiesa parrocchiale del villaggio.

Si tratta di un edificio ad unica navata, caratterizzato dal presbiterio sopraelevato di un gradino rispetto al pavimento dell’aula e da un’abside semicircolare.

Oggi i muri laterali si presentano intonacati e tinteggiati, ma in origine i conci impiegati per la costruzione erano stati lasciati a vista.

La facciata, originariamente dotata di campanile a vela con campana in bronzo – poi eliminato –  è modulata in tre parti da lesene poste sui lati del portale d’ingresso, sormontato da un architrave che mostra incisa la data 1305.

I prospetti laterali sono movimentati da una serie di archetti pensili poggianti su peducci.

La parte posteriore è connotata dalla presenza dell’abside semicircolare dotata di una piccola monofora strombata verso l’interno.

La porzione superiore dell’abside presenta una serie di archetti pensili a tutto sesto poggianti su peducci decorativi.



DESCRIZIONE:

Il culto della Madonna d’Itria, diffuso in varie località della Sardegna, ha radici nella tradizione religiosa greco-orientale.

Ciò testimonia i lunghi secoli di dominazione bizantina.

La chiesa è stata eretta nel XIII secolo.

La facciata mostra i pilastri sporgenti con funzione decorativa (lesene).

Un architrave datato al 1305, e i pregevoli archetti pensili su peducci nei prospetti laterali.

L’abside semicircolare è decorata con monofore e archetti pensili nella parte superiore.

NARRAZIONE:

Lo studio del passato si nutre inevitabilmente di indizi e di frammenti di memoria. 

Ogni elemento può così diventare prezioso per lo storico impegnato a dipingere un quadro di conoscenze che possa offrire un’immagine mai esaustiva, ma quanto meno scientificamente plausibile, della porzione di passato esaminata. 

Il culto verso la Madonna d’Itria, venerata in numerose località della Sardegna, è uno di questi indizi. 

Si tratta, infatti, di un culto connesso alla tradizione religiosa greco-orientale, ogni chiesa che presenti questa dedica è una diretta testimonianza del retaggio culturale lasciato dietro di sé dagli oltre sei secoli di dominazione bizantina della Sardegna. 

Il discorso vale dunque anche per la nostra chiesa di Santa Maria d’Itria a Gesico, la cui edificazione sembra risalire al XIII secolo, come testimoniano fonti documentarie già del 1215, che la citano anche come la prima chiesa parrocchiale del villaggio.

Si tratta di un edificio ad unica navata, caratterizzato dal presbiterio sopraelevato di un gradino rispetto al pavimento dell’aula e da un’abside semicircolare. 

Oggi i muri laterali si presentano intonacati e tinteggiati, ma in origine i conci impiegati per la costruzione erano stati lasciati a vista. 

La facciata, originariamente dotata di campanile a vela con campana in bronzo – poi eliminato –  è modulata in tre parti da lesene poste sui lati del portale d’ingresso, sormontato da un architrave che mostra incisa la data 1305. 

I prospetti laterali sono movimentati da una serie di archetti pensili poggianti su peducci. 

La parte posteriore è connotata dalla presenza dell’abside semicircolare dotata di una piccola monofora strombata verso l’interno. 

La porzione superiore dell’abside presenta una serie di archetti pensili a tutto sesto poggianti su peducci decorativi. 

BIBLIOGRAFIA:

Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2009.

Francesco Floris (a cura di), Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&Compton editore, 2007.

COMUNE:Gessico INDIRIZZO:via Sant'Amatore MAPPA:Array
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