Olbia, Basilica di San Simplicio

I nomi dei centri urbani sono sintomi storici indicativi del passato che li ha generati.

Non sempre però la loro decodifica risulta semplice ed univoca.

Il discorso vale in particolare per la città di Olbia: il nome infatti è greco e significa “felice”.

Ciò lascerebbe ipotizzare un’origine greca, ma gli studiosi sono tutt’altro che concordi in proposito.

Comunque sia, Olbia è uno dei centri urbani più importanti della Sardegna, come anche le manifestazioni del romanico, tipo la Basilica di San Simplicio, contribuiscono a dimostrare.

Non abbiamo fonti documentarie che ne attestino la data di fondazione, ma lo studio dell’edificio ha consentito di individuare cinque fasi costruttive, comprese tra un periodo precedente all’XI sec. e la seconda metà del XIII sec.

La chiesa mostra una pianta a tre navate divise da arcate su pilastri e colonne.

Il coronamento dei pilastri è costituito da abachi spessi a forma di tronco di piramide.

Merita particolare attenzione uno dei capitelli che si distingue per la sua forma ad angoli smussati, una morfologia attestata nella valle del Po a partire dall’Alto Medioevo; quelli decorati presentano la forma generale a tronco di cono rovesciato e altri due sono in realtà delle basi di colonna reimpiegate.

La navata centrale è coperta da un tetto in legno e si chiude con l’abside a ovest-nord-ovest.

La facciata è ripartita in due ordini.

Quello inferiore è suddiviso a sua volta in tre specchi.

Uno degli archetti ubicato a sud accoglie una formella in marmo rappresentante una scena, stilisticamente databile al VII secolo, in cui un cavaliere ha un’arma lunga gli si contrappone un angelo con un’arma bianca.

Lo specchio centrale accoglie il portale con architrave e arco di scarico.

Nell’ordine superiore, fuori asse rispetto al portale, incontriamo una trifora.

Infine, la decorazione della facciata risulta arricchita dalla presenza di otto bacini ceramici.

Ci congediamo da questo edificio, sentendoci ancora immersi nei suoi intrecci storici e architettonici.



DESCRIZIONE:

È la più antica chiesa cristiana della Gallura.

Si individuano cinque fasi costruttive comprese tra XI e XIII secolo.

La facciata ha due ordini.

Quello inferiore è suddiviso in tre specchi.

A sud, in uno degli archetti si scopre una formella in marmo che raffigura un cavaliere con un’arma lunga e un angelo con un’arma bianca.

Una scena che, per stile, si può datare al VII secolo.

Nell’ordine superiore del prospetto si ammira una trifora.

L’edificio ha tre navate divise da arcate su pilastri e colonne.

La parte superiore (abaco) dei capitelli è a forma di tronco di piramide.

Uno dei capitelli ha una forma ad angoli smussati.

La stessa morfologia è documentata nella valle del Po a partire dall’Alto Medioevo.

NARRAZIONE:

I nomi dei centri urbani sono sintomi storici indicativi del passato che li ha generati. 

Non sempre però la loro decodifica risulta semplice ed univoca. 

Il discorso vale in particolare per la città di Olbia: il nome infatti è greco e significa “felice”.

Ciò lascerebbe ipotizzare un’origine greca, ma gli studiosi sono tutt’altro che concordi in proposito.

Comunque sia, Olbia è uno dei centri urbani più importanti della Sardegna, come anche le manifestazioni del romanico, tipo la Basilica di San Simplicio, contribuiscono a dimostrare. 

Non abbiamo fonti documentarie che ne attestino la data di fondazione, ma lo studio dell’edificio ha consentito di individuare cinque fasi costruttive, comprese tra un periodo precedente all’XI sec. e la seconda metà del XIII sec.

La chiesa mostra una pianta a tre navate divise da arcate su pilastri e colonne. 

Il coronamento dei pilastri è costituito da abachi spessi a forma di tronco di piramide.

Merita particolare attenzione uno dei capitelli che si distingue per la sua forma ad angoli smussati, una morfologia attestata nella valle del Po a partire dall’Alto Medioevo; quelli decorati presentano la forma generale a tronco di cono rovesciato e altri due sono in realtà delle basi di colonna reimpiegate.  

La navata centrale è coperta da un tetto in legno e si chiude con l’abside a ovest-nord-ovest. 

La facciata è ripartita in due ordini. 

Quello inferiore è suddiviso a sua volta in tre specchi. 

Uno degli archetti ubicato a sud accoglie una formella in marmo rappresentante una scena, stilisticamente databile al VII secolo, in cui un cavaliere ha un’arma lunga gli si contrappone un angelo con un’arma bianca. 

Lo specchio centrale accoglie il portale con architrave e arco di scarico. 

Nell’ordine superiore, fuori asse rispetto al portale, incontriamo una trifora. 

Infine, la decorazione della facciata risulta arricchita dalla presenza di otto bacini ceramici. 

Ci congediamo da questo edificio, sentendoci ancora immersi nei suoi intrecci storici e architettonici.

VIRTUAL TOUR: BIBLIOGRAFIA:

G. Spano, “Antica città di Olbia, e sua cattedrale”, in Bullettino Archeologico Sardo, VI, 1860, pp. 145-149, 173-174;

D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 124-128;

R. Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 92-95;

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia Romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 322-329;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 14;

A. Pistuddi, “La chiesa di San Simplicio ad Olbia (SS): contributo allo studio dei capitelli”, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, n.s. XXI (vol. LVIII) – 2003, Cagliari, 2004, pp. 155-173;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004, pp. 111-122;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 65.

M. Cabriolu, Basilica minore di San Simplicio, Università degli Studi di Sassari, Tesi di laurea in Scienze dei Beni Culturali curriculum archeologico, AA 2018/2019;

A.M. Careddu, Arte e manufatti artistici nella Sardegna medievale. San Simplicio di Olbia, tesi di laurea in Lettere Moderne AA 2006/2007, Università degli Studi di Sassari.

INDIRIZZO:Via Fausto Noce, 8, 07026 Olbia SS, Italia MAPPA:Array
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