Orotelli, Parrocchia San Giovanni Battista

L’incontro con la chiesa di San Giovanni Battista ci offre l’occasione per riflettere su un fenomeno di cui non sempre siamo consapevoli: in molte festività religiose cristiane è possibile cogliere il retaggio di più antichi riti pagani.

Ne è un esempio il culto, tra i più sentiti in Sardegna, di San Giovanni Battista, protettore dei contadini e dell’agricoltura.

La sua ricorrenza si celebra il 24 Giugno, ma i festeggiamenti si aprono già il  21 Giugno con “is lampadas” o

“is fogaronis”, i fuochi che risalgono a un antico rituale pagano che celebrava il Solstizio d’Estate, e si chiudono, generalmente, il 29 Giugno con la festa dei Santi Pietro e Paolo.

Sappiamo che la chiesa intitolata a San Giovanni Battista fu sède del vescovo di Ottana tra il 1116 e il 1139, quando il nome del centro abitato era Ortillen.

La struttura originaria, modificata nel corso dei secoli, presentava una pianta a croce “commissa” e una sola navata con copertura lignea, mentre quella dei bracci del transetto era dotata di volte a crociera.

Le navate laterali sono un’aggiunta degli anni sessanta del secolo scorso, finalizzata ad ampliare la capienza dell’aula.

Dell’edificio originario sono sopravvissute la facciata, l’abside e le paraste angolari del transetto e dei fianchi.

La facciata è suddivisa in tre specchi.

Il portale architravato e lunettato presenta, al centro, un oculo sormontato da una serie di archetti poggianti su peducci modanati.

Nella parte alta gli spioventi sono decorati con archetti su peducci che proseguono lungo i fianchi dell’edificio e lungo il prospetto absidale.

Nell’abside troviamo una monofora con croce greca scolpita, simile a quella della chiesa di San Nicola ad Ottana. Altre monofore sono presenti nei fianchi della chiesa.

Onoriamo la chiesa di San Giovanni Battista con un ultimo sguardo di gratitudine per averci resi un po’ più consapevoli delle nostre origini.



DESCRIZIONE:

La chiesa è stata costruita intorno al 1116 in stile romanico-pisano con l’uso di conci di trachite.

Faceva parte di un monastero benedettino.

Incuriosiscono lo sguardo i bassorilievi che decorano il campanile a vela di epoca successiva.

In questi sono raffigurati un soldato romano, un uomo con una palma in mano, agnelli e serpenti.

La facciata è suddivisa in tre sezioni.

Nel primo vi è un portale con architrave e lunetta.

Nel secondo si ammirano gli archetti che poggiano su capitelli pensili (peducci) e un oculo al centro.

Il terzo termina con due spioventi ornati da una cornice.

La festa di San Giovanni Battista, protettore dei contadini e dell’agricoltura, si celebra il 24 giugno.

Ha radici in un antico rituale pagano legato al Solstizio d’Estate.

NARRAZIONE:

L’incontro con la chiesa di San Giovanni Battista ci offre l’occasione per riflettere su un fenomeno di cui non sempre siamo consapevoli: in molte festività religiose cristiane è possibile cogliere il retaggio di più antichi riti pagani. 

Ne è un esempio il culto, tra i più sentiti in Sardegna, di San Giovanni Battista, protettore dei contadini e dell’agricoltura. 

La sua ricorrenza si celebra il 24 Giugno, ma i festeggiamenti si aprono già il  21 Giugno con “is lampadas” o 

“is fogaronis”, i fuochi che risalgono a un antico rituale pagano che celebrava il Solstizio d’Estate, e si chiudono, generalmente, il 29 Giugno con la festa dei Santi Pietro e Paolo. 

Sappiamo che la chiesa intitolata a San Giovanni Battista fu sède del vescovo di Ottana tra il 1116 e il 1139, quando il nome del centro abitato era Ortillen. 

La struttura originaria, modificata nel corso dei secoli, presentava una pianta a croce “commissa” e una sola navata con copertura lignea, mentre quella dei bracci del transetto era dotata di volte a crociera. 

Le navate laterali sono un’aggiunta degli anni sessanta del secolo scorso, finalizzata ad ampliare la capienza dell’aula. 

Dell’edificio originario sono sopravvissute la facciata, l’abside e le paraste angolari del transetto e dei fianchi. 

La facciata è suddivisa in tre specchi.

Il portale architravato e lunettato presenta, al centro, un oculo sormontato da una serie di archetti poggianti su peducci modanati. 

Nella parte alta gli spioventi sono decorati con archetti su peducci che proseguono lungo i fianchi dell’edificio e lungo il prospetto absidale. 

Nell’abside troviamo una monofora con croce greca scolpita, simile a quella della chiesa di San Nicola ad Ottana. Altre monofore sono presenti nei fianchi della chiesa. 

Onoriamo la chiesa di San Giovanni Battista con un ultimo sguardo di gratitudine per averci resi un po’ più consapevoli delle nostre origini.

VIRTUAL TOUR: BIBLIOGRAFIA:

V. Angius, “Orotelli”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XII, Torino, G. Maspero, 1845, pp. 543-547;

D. Scano, Storia dell’arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari, Montorsi, 1980, pp. 336-337;

R. Delogu, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, p. 135;

F. Poli, “Per una rilettura del S. Nicola di Ottana”, in Studi Sardi, XXIV, 1975-77, pp. 225-240;

R. Serra, La Sardegna, collana “Italia romanica”, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 408-409;

R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 16;

R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, Jaca Book, 2004, pp. 278-279;

R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 61.

INDIRIZZO:Piazza San Giovanni, 08020 Orotelli NU, Italia MAPPA:Array
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