Tramatza, Santa Maria Maddalena
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Maracalagonis, Chiesa di Santa Maria d’Itria Tra le chiese che rivelano uno stretto rapporto con le trame urbane e capaci di donare un senso di appartenenza alla comunità, la chiesa di Santa Maria d’Itria ricopre una posizione di spicco. Risalente a un periodo compreso tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo,
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San Vero Congius – Chiesa di San Teodoro e chiese di San Nicolò di Mira e dell’Angelo Nell’area del villaggio abbandonato di San Vero Congius, trasferito fra il 1917 e il 1924 verso nord a causa delle frequenti piene del Tirso, possiamo ancora ammirare la chiesa di San Teodoro e le rovine delle chiese di
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Siddi, Chiesa di San Michele Arcangelo In molte periferie urbane sono custoditi piccoli gioielli che tramandano ai posteri la loro antica gloria. Un esempio di questo fenomeno è rappresentato dalla chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, l’antica parrocchiale del paese di Siddi che, in epoca medievale, faceva parte del Giudicato di Arborea nella Curatoria della
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Santa Maria Coghinas, Chiesa di Santa Maria delle Grazie Tra le chiese che rivelano uno stretto rapporto con le trame urbane e capaci di donare un senso di appartenenza alla comunità, la chiesa di Santa Maria d’Itria ricopre una posizione di spicco. Risalente a un periodo compreso tra la fine del XIII e gli inizi
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Orosei, Chiesa di Sant’Antonio Abate Alcuni luoghi sono posti al centro di contesti paesaggistici eterogenei dove entroterra e mare si uniscono conferendo alle comunità ivi presenti un ruolo di importante intermediazione con il mondo che si estende oltre le coste. L’antica villa di Orosei, situata tra il massiccio del Gennargentu e la costa, ha storicamente
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Monastir, Chiesa di Santa Lucia Esiste uno stretto rapporto tra i contesti paesaggistici prettamente urbani e quelli campestri, capaci anch’essi di donare un senso di appartenenza all’interno della comunità. La chiesa romanica di Santa Lucia di Monastir, immersa nelle campagne dove regnano pace e natura, è uno di questi esempi. L’aula fu realizzata verso la
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Mogoro, Chiesa di Nostra Signora del Carmine (o chiesa del Carmine) Laddove diverse correnti stilistiche coesistono in un unico contesto, si creano degli affascinanti sincretismi architettonici, capaci di adattarsi alle peculiarità dei contesti in cui si sviluppano. Un esempio palpabile di questa vocazione è rappresentato dalla contemporanea presenza, nella chiesa di Nostra Signora del Carmine
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Luogosanto, Chiesa di San Leonardo Alcuni edifici hanno la funzione di antropizzare paesaggi inospitali diventando baluardo della presenza umana e punto di riferimento per coloro che si inoltrano in quei territori all’apparenza selvaggi e poco accessibili all’uomo. La chiesa di San Leonardo è uno di questi baluardi, non a caso originariamente connessa con il poco
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Ittireddu, Chiesa di Santa Croce Tra le chiese inserite armoniosamente nel tessuto urbano, capaci di trasmettere un grande impatto emozionale, trova collocazione anche quella di Santa Croce di Ittireddu, piccolo centro in provincia di Sassari parte di un territorio ricchissimo di testimonianze del passato, come confermano i numerosi siti archeologici e i monumenti di epoca
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Irgoli, Chiesa di San Michele In Sardegna, è facile imbattersi in edifici di culto sorti in luoghi dove il sacro ha permeato la vita delle comunità che si sono avvicendate nei millenni precedenti. La chiesa di San Michele o Santu Miali di Irgoli, anticamente definito “S. Michele del Camposanto” per la presenza del cimitero nella
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Capoterra, Chiesa di Santa Barbara de Montes Talvolta elementi del passato e contesti suggestivi paesaggistici si intrecciano intimamente tra loro, conferendo ad alcuni luoghi il potere di trasmettere al visitatore una sensazione di continuità, dove storia, leggenda e tradizione superano i naturali confini che li separano. La chiesa di Santa Barbara ne è una esplicita
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Bultei, Chiesa di San Saturnino di Usolvisi Alcuni monumenti sono un vero e proprio anello di congiunzione tra il mondo antico e quello cristiano e spesso dimostrano palesemente una soluzione di frequentazione umana ancora oggi percepibile. La chiesa campestre di San Saturnino di Usolvisi, distante pochi chilometri dal comune di Bultei, rispecchia appieno questo fenomeno:
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Aritzo, Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo I centri storici di alcuni paesi situati nelle zone più interne, talvolta sono dei veri e propri scrigni in cui è possibile ritrovare le tracce del lungo cammino che l’uomo ha percorso per millenni. Il comune di Aritzo ne è un esempio tangibile: qui il passato è ancora
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Anela, Chiesa Romanica Santa Maria di Mesumundu Allo stato attuale molte chiese si presentano isolate in siti campestri e danno l’idea di essere sentinelle del passato elette a trasmettere un antico sapere quasi dissipato nelle nebbie dell’oblio, proprio come quella di Santa Maria di Mesumundu di Anela, risalente agli inizi del XII secolo. Come altre
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Tergu, Nostra Signora di Tergu Molte chiese del romanico isolano hanno intrecciato la propria storia con quella di vari ordini monastici attivi in Sardegna in età medievale Molte chiese del romanico isolano hanno intrecciato la propria storia con quella di vari ordini monastici attivi in Sardegna in età medievale Ne è testimonianza la chiesa di
Tergu, Nostra Signora di Tergu Leggi tutto »
Suelli, Chiesa di san Pietro Nel medioevo molte città e centri abitati videro il manifestarsi di una continuità d’uso tra il foro e la piazza principale, destinata a mercato e progressivamente arricchita di edifici e funzioni pubbliche. Anche in Sardegna incontriamo significativi esempi di questa antica funzione di cuore pulsante della piazza. Una di queste
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La storia dell’umanità ha seguito spesso i percorsi segnati dalle vie di comunicazione, nella loro eterogenea conformazione che va dai semplici sentieri sino alle imponenti vie imperiali di età romana. Questa relazione si fa manifesta ad esempio nei toponimi, che ne trattengono la traccia verbale. Pare questo il caso di Massama, l’antica Marsima, un toponimo
Massama, Oratorio delle Anime Leggi tutto »
iù volte abbiamo avuto occasione di constatare l’intimo rapporto che lega molti edifici del romanico isolano al paesaggio rurale e campestre. Non si tratta di un caso: tale rapporto esprime infatti l’esigenza dell’epoca di porre sotto la protezione divina i luoghi deputati al lavoro nelle campagne e di offrire preziosi punti di riferimento ai viandanti
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Bonorva, Chiesa di San Lorenzo di Rebeccu Indirizzo: strada comunale Bonorva Rebeccu, s.n.c. – 07012 Bonorva – località Regione San Lorenzo L’artista e scrittore britannico William Morris definì l’architettura, nell’accezione più ampia, come “l’insieme delle modifiche e delle alterazioni introdotte sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato solo il puro deserto”. Il romanico, con
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1. Banari, Chiesa di Santa Maria di Cea Indirizzo: 6 chilometri da Banari sulla strada provinciale che porta a Ittiri, Ossi e Florinas. SP41bis 07040 BANARI (SS) Le chiese romaniche offrono molte opportunità di incontri e di scoperte, perché svolsero il ruolo di catalizzatori di energie culturali e religiose, tra cui va certamente annoverata la
Banari, Santa Maria di Cea Leggi tutto »
Il filosofo Immanuel Kant ci ricorda che tempo e spazio rappresentano la nostra esistenza, traducendola in esperienza interiore. Ogni frammento di passato ne è testimonianza, nella misura in cui in esso si raccolgono ricordi, tradizioni, abitudini e affetti. La chiesa di San Giovanni Battista risponde pienamente a questa realtà. Viste le sue modeste dimensioni, si
Zerfaliu, Chiesa Romanica di San Giovanni Leggi tutto »
Zeddiani, Chiesa di Sant’Antonio di Cellevane Nel nostro cammino lungo i percorsi del romanico in Sardegna ci siamo imbattuti in edifici di ogni genere: semplici e complessi; isolati e pienamente inseriti nei tessuti abitativi; dalla storia architettonica monofase o risultato di articolate vicende storiche. Rari appaiono gli edifici che affidano la propria identità alla loro
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La quasi totalità delle chiese romaniche che compongono il mosaico isolano sono state edificate utilizzando la pietra come materiale da costruzione. Ma abbiamo due importanti eccezioni a questa regola, costruite utilizzando il mattone cotto: San Gavino di Lorzia, a Bono, e l’edificio che ci accingiamo a conoscere, la chiesa di San Nicola di Quirra, ubicata
Villaputzu, Chiesa di San Nicola Quirra Leggi tutto »
Nonostante la forte presenza dell’architettura romanica in Sardegna, lo stupore per la bellezza di questo stile non cessa mai di cogliere l’animo dei viandanti che vi si imbattono, per intenzione o per puro caso. È così che ci sentiamo al cospetto della chiesa di Santa Croce: stupiti dalla sua bellezza semplice. Conosciuta anche come “Santa
Usini, Chiesa Santa Croce Leggi tutto »
I nomi sono scrigni di memoria che svelano le storie che li hanno generati e offrono, a chi li interroga, la preziosa opportunità di sentirsene partecipi. È ciò che accade a Uri, interrogandosi sulla parola ‘paùlis’ associata al nome di Nostra Signora, a cui questa chiesa è dedicata. Il termine sardo ‘paulis’, derivante dal latino
Uri, Chiesa di Santa Croce Leggi tutto »
Dal Vocabolario Treccani apprendiamo che i palinsesti sono “manoscritti antichi, su papiro o, più frequentemente, su pergamena, il cui testo originario è stato cancellato mediante lavaggio e raschiatura e sostituito con altro disposto nello stesso senso (in genere nelle interlinee del primo), o in senso trasversale al primo”. In ambito architettonico, sono molti gli edifici
Solarussa, Chiesa di San Gregorio Leggi tutto »
Nel nostro viaggio alla scoperta delle chiese romaniche, l’acqua può rivelarsi una guida preziosa nell’indirizzare i nostri passi. È così che arriviamo alla chiesa di Santa Maria di Corte, edificata nel sito campestre di “Cabu abbas” o “Caput aquae”, il cui nome deriva proprio dalle numerose fonti d’acqua che lo caratterizzano. L’attributo “de Corte” è
Sindia, Abbazia Cistercense Nostra Signora di Corte Leggi tutto »
Accade spesso che edifici e strutture antiche vengano riutilizzate o, a volte, addirittura smontate interamente per recuperare materiale da costruzione da impiegare per nuovi edifici: è il fenomeno del ‘riuso’, una delle manifestazioni più tipiche del processo di continua trasformazione che caratterizza la vita e quindi anche le culture umane. La chiesa di Santa Maria
Siligo, Chiesa Santa Maria di Bubalis Leggi tutto »
Silanus, Chiesa di Santa Sabina L’indagine archeologica si alimenta di ricerche che nell’immaginario collettivo si identificano con lo scavo. Senza questo tipo di indagine, il passato appare così destinato – quasi condannato – all’oblio, coperto dalla polvere e dalla terra che i secoli e le vicende umane hanno depositato su di esso. Ma tale immagine
Silanus, Chiesa di Santa Sabina Leggi tutto »
Una delle particolarità che caratterizza diversi santuari campestri in Sardegna è la presenza di peculiari strutture chiamate muristenes (o cumbessias). Si tratta di piccoli alloggi, sorti accanto a chiese e santuari di campagna per accogliere i pellegrini e i noveranti. Si ipotizza che nel Medio Evo loro funzione originaria fosse ospitare i monaci. La chiesa
Siamaggiore, Chiesa Campestre di San Ciriaco Leggi tutto »
Serdiana, Chiesa di Santa Maria di Sibiola, Uno degli elementi che connota il mondo delle chiese romaniche è certamente l’infinito gioco di specchi stilistici e rimandi tematici che trasforma l’insieme delle strutture romaniche sarde in un vero e proprio organismo architettonico pulsante e coerente. Ne è manifesta testimonianza la chiesa di Santa Maria, appartenente alla
Serdiana, Chiesa di Santa Maria di Sibiola Leggi tutto »
Un buon modo per accostarci all’architettura romanica può essere quello di interpretare ogni edificio come un creativo esercizio stilistico, volto a declinare con originalità il codice romanico. Con questo spirito possiamo intraprendere la conoscenza della chiesa di San Nicola di Trullas, una delle più belle e significative manifestazioni di questa corrente. Le carte del ”Condaghe
Semestene, Chiesa romanica San Nicola di Trullas Leggi tutto »
Sardara, Chiesa di San Gregorio Vi sono luoghi in cui il sacro trova modo di rendersi manifesto nella perdurante continuità di culto che sfida il tempo e le culture. È il caso della chiesa di San Gregorio, ubicata nel centro storico di Sardara, non distante dal santuario nuragico con tempio a pozzo presso il quale
Sardara, Chiesa di San Gregorio Leggi tutto »
La storia dell’umanità è da sempre associata all’acqua, prezioso elemento vitale. Non a caso gli uomini fin dalla preistoria, sono andati in cerca di sorgenti e di corsi d’acqua per scegliere i luoghi in cui vivere. Anche in Sardegna abbiamo eclatanti manifestazioni di questo privilegiato rapporto tra esseri umani e acqua e la chiesa di
Santu Lussurgiu, San Leonardo De Siete Fuentes Leggi tutto »
La “domo de sancte Eru” (antico nome di San Vero Molis) è documentata in diversi atti del “Condaghe di S. Maria di Bonarcado” (XII-XIII sec.), ma nessuna fonte tramanda notizie esplicite sull’origine romanica della chiesa. Tale origine è deducibile dalla lettura di una residua struttura muraria, sopravvissuta alla ristrutturazione radicale dell’edificio in forme rinascimentali, avviata
San Vero Milis, Chiesa di Santa Sofia Leggi tutto »
Il San Gavino di Porto Torres è di certo il gioiello più prezioso dell’architettura romanica in Sardegna e ha diversi primati e particolarità: è l’unica chiesa romanica in Italia che presenta una pianta ad absidi affrontate previste già dal progetto originario; è la più grande dell’Isola; ha un tetto in lastre di piombo ed una
Porto Torres, Basilica di San Gavino Leggi tutto »
Il nostro rapporto col passato si alimenta di quelle tracce di vita capaci di resistere tenacemente all’usura del tempo: i ricordi tramandati oralmente, i documenti scritti e le testimonianze materiali, proprio come la chiesa di Sant’Antonio di Salvénero. L’edificio infatti, ubicato a poca distanza dall’abbazia benedettina di San Michele, è tutto ciò che rimane del
Ploaghe, Chiesa di San Michele di Salvenero Leggi tutto »
Le chiese romaniche mostrano un rapporto privilegiato col paesaggio, inteso sempre come parte integrante del progetto architettonico. La collocazione della chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio, in posizione dominante su un’altura a qualche chilometro dal centro abitato di Ozieri, è un’esplicita conferma di questo carattere. Realizzata in pietra vulcanica locale, è una delle chiese romaniche più
Ozieri, S. Antioco di Bisarcio Leggi tutto »
Le chiese romaniche offrono una pluralità di vie di accesso alla storia della Sardegna, anche quella meno gloriosa. La tappa presso la chiesa di San Nicola di Ottana, che dalla sua posizione elevata domina il territorio, ci fa riflettere proprio su momento della storia recente di questa zona, legato alla speranza – purtroppo vana –
Ottana, Chiesa di San Nicola Leggi tutto »
L’incontro con la chiesa di San Giovanni Battista ci offre l’occasione per riflettere su un fenomeno di cui non sempre siamo consapevoli: in molte festività religiose cristiane è possibile cogliere il retaggio di più antichi riti pagani. Ne è un esempio il culto, tra i più sentiti in Sardegna, di San Giovanni Battista, protettore dei
Orotelli, Parrocchia San Giovanni Battista Leggi tutto »
I nomi dei centri urbani sono sintomi storici indicativi del passato che li ha generati. Non sempre però la loro decodifica risulta semplice ed univoca. Il discorso vale in particolare per la città di Olbia: il nome infatti è greco e significa “felice”. Ciò lascerebbe ipotizzare un’origine greca, ma gli studiosi sono tutt’altro che concordi
Olbia, Basilica di San Simplicio Leggi tutto »
I luoghi sono custodi di memorie e chi li ha vissuti lascia tracce del proprio passaggio, che si traducono in riti di natura profana o sacra. La chiesa di Santa Sofia (Santa Assuina o Santa Suia, nell’originaria denominazione locale), custodisce una di queste memorie: la tradizione tramanda infatti la notizia che la chiesa di Santa
Morgongiori, Chiesetta Santa Sofia Leggi tutto »
La bicromia, una delle caratteristiche più affascinanti dello stile romanico, rappresenta certamente un elemento di grande effetto estetico che resta a lungo impresso nella memoria di chi lo può ammirare. Tra i luoghi di culto sardi realizzati con questa tecnica va annoverata la splendida chiesa di San Paolo, l’originale parrocchiale di Milis, prima della sostituzione
Milis, Chiesa di San Paolo Leggi tutto »
Proprio come un cuore pulsante, la storia di molti centri abitati è fatta di espansioni e contrazioni e può accadere che alcuni edifici, originariamente concepiti per vivere lontano dalle dinamiche dei villaggi di riferimento, finiscano col tempo per esserne inglobati, mutando, almeno in parte, la propria connotazione originaria. È il caso della chiesa della Madonna
Macomer, Chiesa Santa Maria del Soccorso Leggi tutto »
e vicende dello stile romanico in Sardegna si legano anche a un’altra importante corrente stilistica: il gotico italiano. L’appellativo “italiano” è dato da un forte legame con le tecniche costruttive consolidate nei secoli precedenti (il romanico, appunto) ed è, quindi, privo dello slancio verticale che caratterizza l’architettura francese, area geografica in cui ha avuto origine
Martis, Chiesa di San Pantaleo Leggi tutto »
Ghilarza, Chiesa di San Pietro di Zuri Indirizzo: 09074 Ghilarza – località Zuri Vi sono monumenti che sembrano nascere già destinati ad eccellere, nella storia. Così appare la chiesa di San Pietro di Zuri a chiunque si avventuri ad apprendere le vicende che l’hanno vista come protagonista. L’ultima di tali vicende è un’ardita impresa di salvataggio:
Ghilarza Chiesa San Pietro di Zuri Leggi tutto »
Galtellì, Chiesa di San Pietro La storia degli edifici è un puzzle di vicende architettoniche solo parzialmente riconducibili a un coerente progetto unitario. Così, è venuto a formarsi il complesso edilizio di cui la chiesa di San Pietro è parte integrante. Gli edifici che lo compongono sono tre: il campanile, costruito probabilmente nel tardo Cinquecento sui
Galtellì, Chiesa di San Pietro Leggi tutto »
Gadoni, Chiesa della Vergine Assunta Invitati a sintetizzare con una sola parola quale effetto susciti in noi la pervasiva presenza delle tracce del romanico in Sardegna, la scelta naturale cadrebbe sul termine presidio, perché ogni chiesa appare come un luogo capace di svolgere contemporaneamente funzioni di controllo, vigilanza e difesa della fede. La chiesa parrocchiale
Gadoni, Chiesa della Vergine Assunta Leggi tutto »
La Sardegna è una terra di forti contrasti. La natura qui si manifesta ancora in una forma primigenia, capace di suscitare in chi vi si avventura emozioni davvero intense. In particolare le sue pietre e le sue rocce, oltre a incorniciare il paesaggio, costituiscono un tesoro unico che i sardi hanno saputo sfruttare sin dagli
Cossoine, Chiesa di Santa Maria Iscalas Leggi tutto »
Cabras, Chiesa di San Giovanni di Sinis Una delle manifestazioni più emozionanti dell’ “ominazione”, cioè il processo evolutivo che ha trasformato gli ominidi preistorici nell’attuale specie umana, è lo stretto rapporto tra i vivi e i morti, da cui la nascita delle pratiche funerarie in profonda relazione tra il sacro e l’aldilà. La chiesa di
Cabras, Chiesa di San Giovanni di Sinis Leggi tutto »
Ben quarantuno delle oltre ottocento lettere che compongono l’epistolario di papa Gregorio I, noto anche con l’appellativo di Gregorio Magno, riguardano in qualche modo la Sardegna. Scritte fra il 590 e il 604, date di inizio e fine del suo pontificato, esse rappresentano una preziosa fonte documentaria per la conoscenza storica dell’Alto Medioevo isolano. Le
Bauladu, Chiesa di San Gregorio Magno Leggi tutto »
Vi sono edifici che, per la loro collocazione paesaggistica, sembrano svolgere la funzione di vere e proprie sentinelle: baluardi posti a salvaguardia del territorio circostante, punti di riferimento preziosi per tutti coloro che vivono o attraversano quei territori. La chiesa di Santa Maria del Regno è una di queste ‘sentinelle’, non a caso originariamente connessa
Ardara, Chiesa Parrocchiale della Nostra Signora de su Regnu Leggi tutto »
Oschiri, Chiesa di Nostra Signora di Castro Siamo soliti associare l’archeologia con l’attività di scavo fisico, sul campo. In realtà, l’archeologia è una disciplina molto più ampia e articolata, che consente di ‘scavare’ non solo le realtà fisiche, ma anche quelle concettuali, come le parole e i nomi. La chiesa di Nostra Signora di Castro,
Oschiri, Chiesa di Nostra Signora di Castro Leggi tutto »
Tra gli appassionati di archeologia, è ampiamente nota la storia dello spostamento, avvenuto intorno al 1960, del colossale tempio egizio di Abu Simbel, a rischio di inondazione in seguito alla costruzione della diga di Assuan. Quell’operazione è diventata giustamente una pietra miliare nella storia dell’archeologia mondiale. Ciò che forse è meno noto è che anche
Ittiri, Chiesa di San Leonardo Leggi tutto »
Fordongianus, chiesa di San Lussorio Col termine ‘agiografia’ si fa riferimento all’insieme di testimonianze che concorrono a definire la memoria della vita dei santi e dei culti che vengono loro tributati: testi scritti, immagini, epigrafi e monumenti. Molte tra le chiese romaniche della Sardegna appartengono a pieno titolo a questa categoria di testimonianze e la
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Codrongianos, Chiesa della Santissima Trinità di Saccargia Se fossimo invitati a indicare un solo edificio capace di rappresentare, nell’immaginario collettivo, la valenza di simbolo iconico del romanico in Sardegna, la scelta ricadrebbe sulla chiesa della Santissima Trinità di Saccargia. Le ragioni di tale successo sono molteplici: la felice collocazione paesaggistica dell’edificio, le sue dimensioni imponenti,
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La ricerca di dialogo tra creazioni architettoniche e paesaggio rappresenta una delle costanti dello stile romanico. Ce ne offre un notevole esempio la chiesa di Santa Maria Maddalena di cui il documento più antico risale al 10 luglio1205, quando Maria de Thori, zia del giudice di Torres Comita II, donò l’edificio sacro, allora intitolato a
Chiaramonti, Chiesa di Santa Maria Maddalena Leggi tutto »
Cargeghe, Chiesa di Santa Maria ‘e Contra La linguistica ci insegna che i confini di una parola possono essere dilatati fino a diventare un discorso ampio e articolato, ma anche che un ampio testo può esprimersi in una sola parola. Questo vale anche per gli stili architettonici, dei veri e propri codici espressivi. Possiamo, infatti,
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Bulzi, Chiesa di San Pietro del Crocefisso Accade non di rado che la storia trasformi alcuni edifici sacri in veri e propri scrigni, custodi di preziose opere d’arte. È questo il caso della Chiesa di San Pietro del Crocefisso, nota con le eloquenti denominazioni “Lu Rughifissu”, “del Crocifisso” e “delle Immagini”: questa chiesa ha infatti
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Bosa, Chiesa di San Pietro Extra Muros Molte chiese romaniche della Sardegna svolsero, in antichità, la funzione di cattedrale. Studiare la loro storia può, dunque, consentire di ripercorrere una parte significativa delle vicende storiche delle diocesi isolane. Anche la chiesa di San Pietro fu cattedrale e sede della diocesi di Bosa, soppressa agli inizi del
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La storia è fatta di relazioni: tra esseri umani, luoghi, oggetti, edifici. Accade che alcuni di questi, per motivi di varia natura, assurgano al ruolo di emblemi di un’epoca, di uno stile, di una cultura. Con questi connotati si presenta la chiesa di San Pietro di Sorres, una delle più famose della Sardegna, forse anche
Borutta, Chiesa di San Pietro di Sòrres Leggi tutto »
Bidonì, Chiesa di San Pietro Ciò che chiamiamo arte è l’espressione più esplicita della cura estetica che connota, fin dagli albori dell’umanità, il nostro modo di stare al mondo. A volte, questa propensione estetica ha percorso le strade della magnificenza; in altri casi, invece, è la semplicità essenziale a guidare la mano di artigiani, artisti
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Masullas, chiesa di S. Leonardo Come i palinsesti – ossia quei manoscritti antichi, su papiro o pergamena, il cui testo originario è stato cancellato e sostituito con altro – anche molti edifici celano una natura segreta e stratificata. L’anima più antica della chiesa di San Leonardo venne alla luce durante il restauro del 1977: quei
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Se, spesso, sono i centri urbani dell’isola ad offrire ai viaggiatori monumentali esempi di architettura romanica, è nelle campagne che, non di rado, abbiamo l’opportunità di incontrare edifici sacri strutturalmente più vicini alle fasi originarie di tale fenomeno architettonico e culturale. Ne è un esemplare la chiesa campestre di Santa Lucia. Non abbiamo notizie documentarie
Usellus, chiesa di Santa Lucia Leggi tutto »
Nonostante i meccanismi culturali tendano a diffidare dei fenomeni di cambiamento, al punto da relegarli tra le anomalie o le eccezioni al sistema, la vita culturale concreta di ogni comunità è fatta di incessanti cambiamenti e di continue, benché non di rado impercettibili, mutazioni. È con questa avvertenza che noi dobbiamo osservare le manifestazioni di
Oristano, Chiesa della Maddalena di Silì Leggi tutto »
A volte, vi sono luoghi che paiono nascere per rispondere alla particolare esigenza di rivelare, e al contempo proteggere, la memoria del sacro. È il caso del compendio medievale di Lunamatrona, la cui origine risale presumibilmente tra il XII e il XIII secolo, e di cui è parte integrante la chiesa di Santa Maria Assunta,
Lunamatrona, Chiesa di Santa Maria Assunta Leggi tutto »
La chiesa di San Pietro è stata registrata per la prima volta in un documento del 29 ottobre 1206, giunto sino a noi da una copia del ‘500, che a sua volta trascriveva una precedente copia del 1307. Non abbiamo però notizie dirette sulla sua edificazione, anche se possiamo inquadrarla nella seconda metà del XIII
Villamar, Chiesa di San Pietro Leggi tutto »
I luoghi sacri e le loro denominazioni possono offrire, a chi se ne interessa, preziose testimonianze o semplici suggestioni in merito ai legami tra i territori, alle relazioni tra i centri urbani, alle connessioni tra le comunità. È questo il caso della chiesa di San Saturnino, dedicata appunto al martire cagliaritano, localmente denominato “Santu Sadurru”.
Ussana, Chiesa di San Saturnino Leggi tutto »
Se, a volte, ad attrarci nello stile di un edificio antico può essere la complessità delle architetture, può essere altrettanto sorprendente la disarmante forza attrattiva della semplicità. L’arte delle chiese romaniche sarde ci offre spesso questa suggestione e la chiesa di San Gemiliano ne è un esempio particolarmente esplicito. Elemento degno di nota è il
Samassi, Chiesa di San Gemiliano Leggi tutto »
Lo studio del passato si nutre inevitabilmente di indizi e di frammenti di memoria. Ogni elemento può così diventare prezioso per lo storico impegnato a dipingere un quadro di conoscenze che possa offrire un’immagine mai esaustiva, ma quanto meno scientificamente plausibile, della porzione di passato esaminata. Il culto verso la Madonna d’Itria, venerata in numerose
Gesico, Chiesa di Santa Maria d’ Itria Leggi tutto »
Santa Giusta, Chiesa di Santa Giusta Capita, a volte, che la storia si prenda cura di alcuni monumenti, preservandoli dalle rughe e dal degrado che il tempo riserva invece alla maggior parte delle cose del mondo. Si creano così i presupposti perché essi assurgano allo stato di icone simboliche della cultura che li ha generati,
Santa Giusta, Chiesa di Santa Giusta Leggi tutto »
Le identità collettive si nutrono di ricordi individuali. Il setaccio della storia li seleziona per tradurli in memoria e quindi in cultura. Tali identità richiedono manutenzione e cure incessanti, affidate a specifici custodi: persone, rituali, oggetti, luoghi. La chiesa di Sant’Efisio Martire a Nora – l’antica città di origine fenicia, poi punica e infine romana
Pula, Chiesa di Sant’Efisio Martire di Nora Leggi tutto »
Viaggiando nel mondo delle chiese romaniche in Sardegna, veniamo colpiti da un effetto sorprendente: ogni chiesa appare infatti ripetizione di un discorso di fondo unitario ma, al contempo, espressione di novità genuinamente creativa e originale. La chiesa di San Pantalèo di Dolianova, una delle creazioni architettoniche più importanti del medioevo in Sardegna, è un esempio
Dolianova, Chiesa di San Pantaleo Leggi tutto »
Nel dibattito pubblico odierno, una delle parole più ricorrenti è ‘rete’, usata per descrivere l’interconnessione tra elementi eterogenei che, una volta congiunti in una trama unitaria, concorrono alla genesi di una realtà nuova, prima inimmaginabile. Se così guardiamo l’insieme delle chiese romaniche in Sardegna, ecco cosa ci appare: una fitta ed efficace rete in cui
Guspini, Chiesa di Santa Maria Leggi tutto »
La Cattedrale di Santa Chiara venne realizzata tra il 1284 e il 1288 per volere del Conte Ugolino della Gherardesca, famoso per essere stato citato da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia. Questa è una delle pochissime chiese cattedrali dedicate alla Santa d’Assisi che fu canonizzata nel 1255. Dell’originario edificio romanico permane la facciata divisa
Iglesias, Cattedrale di Santa Chiara Leggi tutto »
Nel cuore della regione del Sulcis Iglesiente, a pochi chilometri dalla costa sudoccidentale della Sardegna, trovarono riparo, all’inizio del nuovo millennio, i vescovi dell’antica città di Sulci (oggi Sant’Antioco) che era allora minacciata dalle incursioni saracene. Lì fecero costruire una nuova chiesa che accogliesse la loro cattedra e divenisse riferimento per tutti i fedeli del
Tratalias, Chiesa di Santa Maria Leggi tutto »
Immersa nella campagna, anche se non distante dal centro abitato, la chiesa di Santa Maria di Uta si mostra al nostro sguardo austera. Ciò che colpisce subito il visitatore è la forte somiglianza strutturale di questo edificio con la chiesa di Santa Maria di Tratalìas del XIII secolo. In assenza di fonti documentarie che ci
Uta, Chiesa di Santa Maria Leggi tutto »
La chiesa di San Pietro a Villa San Pietro ci offre una preziosa testimonianza della capillare diffusione dello stile romanico in Sardegna. Anche in assenza di espliciti dati documentari riferibili al momento di costruzione di questo edificio, possiamo collocare la sua realizzazione nel XIII secolo. Uno degli elementi di maggior interesse che possiamo rilevare, in
Villa San Pietro, Chiesa di San Pietro Leggi tutto »
Sul finire del XIII secolo, il borgo di Villamassargia divenne capitale di quel piccolo feudo che il conte Bonifacio dei Donoratico della Gherardesca si ritagliò nella Sardegna sudoccidentale. In questo fiorente centro agricolo e minerario fece erigere una nuova chiesa perché fosse al contempo simbolo identitario per la comunità locale ed emblema di quel recente
Villamassargia, chiesa di San Ranieri Leggi tutto »
Visitando la chiesa di San Platano a Villaspeciosa abbiamo l’opportunità di vedere un grande esempio del reimpiego, uno dei fenomeni più tipici del mondo antico. Infatti per la realizzazione di questa chiesa, riconducibile presumibilmente al XII secolo, sono stati utilizzati materiali di reimpiego – soprattutto marmorei – provenienti da siti di età romana. La chiesa
Villaspeciosa, Chiesa di San Platano Leggi tutto »